Mont Saint Michel: tappa immancabile

Un viaggio in Normandia, come anche in Bretagna, ha sempre un punto fermo, una tappa, per così dire, immancabile: Le Mont Saint Michel. Non si può immaginare un viaggio nel Nord della Francia senza vedere quella meraviglia, uno dei luoghi più suggestivi in Europa: una abbazia medievale costruita su una roccia granitica che per gran parte del tempo è in mezzo ad una immensa baia abbandonata dal mare e poi improvvisamente per effetto delle fasi lunari torna ad essere un’isola.

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Le Mont-Saint-Michel con la bassa marea

A Mont Saint Michel siamo tornati quest’agosto per la terza volta e difficilmente torniamo due volte nello stesso posto. Mont Saint Michel è stato in verità il motivo che ci ha spinto tanti anni fa ad affrontare il nostro primo viaggio. Avevamo prenotato l’albergo nella vicina Saint Malo, la città dei corsari, e un pomeriggio d’estate, il miglior periodo per queste zone a Nord, anche se oggi più che mai in agosto sono stracolme di turisti, visitammo l’abbazia e facemmo il giro intorno all’isola a piedi nudi sulla sabbia per vedere “la Merveille” una prodezza architettonica per l’epoca di costruzione intorno al 1200.

Fu un’esperienza bellissima ma dell’alta marea quella volta non riuscimmo che a vedere che i cartelli del parcheggio sulla spiaggia che erano chiari; non c’era pericolo per le macchine parcheggiate.

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La baia di Mont-Saint-Michel con la bassa marea e gruppi di visite guidate

Qualche anno dopo decidemmo di fare il giro completo della Bretagna e dato che il Monte è al confine tra le due regioni – solo un fiume decide di poco l’appartenenza dell’ambita isola (seconda meta turista in Francia dopo Parigi) alla Normandia – l’ultimo giorno ci fermammo di nuovo proprio sperando di poter vedere l’alta marea, e per puro caso quella sera lo spettacolo non ci avrebbe deluso.

Quest’anno appena abbiamo deciso di fare il nostro viaggio estivo in Normandia e Bretagna, per prima cosa abbiamo consultato il bollettino delle maree per vedere in che giorni sarebbe salita l’alta marea e per fortuna i pochi giorni del fenomeno coincidevano con la nostra vacanza; non ci abbiamo pensato quindi due volte a modificare le tappe del percorso, consapevoli che avrebbe penalizzato il giro nel suo complesso, pur di tornare a vedere la marea che sale.

Pur essendo una meta già battuta devo dire però che ogni volta le novità non mancano. Prima di partire quest’anno ero curiosissima: durante i nostri due primi viaggi il Mont Saint Michel era unito alla terraferma da una strada sopraelevata che non veniva quasi mai raggiunta dal mare e che permetteva di arrivare all’isola anche in auto e di parcheggiare sulla spiaggia proprio sotto i bastioni, marea permettendo. Dal 2015 invece sapevo che Mont Saint Michel era tornato ad essere a tutti gli effetti un’isola e non riuscivo a capire bene come.

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Campagna coltivata nella baia di Mont-Saint-Michel

 Intanto hanno creato una vasta area parcheggio sulla terraferma e lo si comprende bene dato l’afflusso continuo di turisti. La strada è rimasta intatta solo fino ad una certa distanza dall’isola poi è stata distrutta e sostituita da una passerella sospesa che lascia libero accesso al mare evitando così il fenomeno di sedimentazione che stava interessando l’isola con l’accumularsi di detriti. Poi a pochi metri dall’accesso al borgo anche la passerella si interrompe lasciando libero campo al mare che nelle maree più alte può davvero fare un unico specchio di acqua intorno.

melma-spiaggia-mont-saint-michelL’impaludamento dell’isola, in effetti rispetto ad anni fa, è molto evidente, e se durante il nostro primo viaggio dopo la passeggiata sulla spiaggia bastava asciugarsi i piedi al sole per rinfilarsi le scarpe, adesso a distanza di anni la situazione è molto cambiata. Intorno all’isola si è depositato uno strato di fango grigio , sembra creta, dove si affonda fino anche a metà polpaccio. Alla fine del giro quindi tutti in file per lavarsi i piedi alla fontana come in un rito di purificazione. Tuttavia le visite guidate nella spiaggia stanno prendendo sempre più campo anche se per ora vengono proposte solo in lingua francese e inglese.

Altra novità di quest’estate, finalmente abbiamo dormito “intra muros” a Mont Saint Michel e ci voleva proprio perché arrivando il borgo era talmente congestionato che non riuscivamo davvero ad apprezzarlo. Sapete quando si cammina portati dalla corrente? Mont Saint Michel è tornato silenzioso e solitario come nel Medioevo solo alle 11 di sera quando anche l’ultima navetta se ne era tornata ai parcheggi, e allora davvero… che merveille.

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