La Sicilia conquista la top ten delle isole più belle al mondo. Per la rivista Travel and leisure che stila ogni anno il World’s best Award, l’isola di Montalbano, il Gattopardo e i Leoni di Sicilia guadagna addirittura tre posti rispetto allo scorso anno e sale in sesta posizione, preceduta solo dalle isole di Milos e Folegandros, in Grecia; Saint Vincent e Grenadine nelle Piccole Antille; Madera in Portogallo e le Isole Andamane nel Golfo del Bengala. Sono tante le ragioni di questo risultato: sul punteggio hanno influito, bellezze naturali, arte, mare, cibo, ospitalità e tanto altro. Una ragione in più quindi per decidersi e programmare un viaggio nella Trinacria. Per aiutarvi in questo, di ritorno da poco più di una settimana da un viaggio itinerante nella parte occidentale dell’isola, riportiamo qui una serie di consigli utili per iniziare subito ad organizzare al meglio un viaggio in Sicilia.
Come arrivare in Sicilia: aereo, traghetto, auto
Il mezzo più comodo è l’aereo con scalo nei due aeroporti principali che vi portano direttamente in due zone diverse dell’isola: Palermo e Catania. Ci sono voli economici da tutti gli aeroporti interni in Italia, se andate in alta stagione però meglio prenotare in anticipo per cercare di spuntare un prezzo migliore. Per muoversi sull’isola autonomamente è consigliabile prendere una macchina a noleggio, anche per non doversi affidare all’uso dei mezzi pubblici che dilatano notevolmente i tempi di spostamento e che possono essere utilizzati solo raggiungere i luoghi più battuti ma non per raggiungere zone meno note. Per questo se programmate di utilizzare l’aereo è meglio prenotare l’auto a noleggio direttamente da casa e ritirarla appena arrivati all’aeroporto, privilegiando una buona copertura assicurativa.
L’altra alternativa può essere l’imbarco su traghetto portando la propria auto: si può partire dai porti di Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli. Dato che quando abbiamo prenotato i prezzi dell’aereo erano già alti e a questi dovevano aggiungersi quelli dell’auto a noleggio, noi abbiamo optato per il traghetto. Il vantaggio è che per un viaggio di una settimana o più, in cui si alterna, visite in città, spostamenti in auto, escursioni a piedi e qualche bel bagno in mare, i bagagli possono essere voluminosi e quindi con la propria auto ci si può portare dietro tutta l’attrezzatura necessaria. Lo svantaggio è che si perdono molte ore in viaggio, da Genova e Livorno ad esempio sono circa 20 ore di viaggio. Data la lunga permanenza in nave è consigliabile spendere qualcosa di più ma prendere una cabina con le cuccette per dormire. In alternativa si può prenotare le poltrone (tipo quelle dell’aereo) o anche il passaggio ponte semplice ma in entrambi i casi il viaggio diventa davvero lungo e stancante. Già più contenute le ore da Civitavecchia (12) e da Napoli (10).

Quando andare in Sicilia
I periodi migliori per visitare la Sicilia sono senza dubbio le mezze stazioni. Da aprile a settembre in Sicilia è già alta stagione tuttavia il sovraffollamento è limitato ai mesi estivi da metà luglio alla fine di agosto. Senza puntare a fare il bagno al mare si può decidere di visitare la Sicilia anche in mesi più invernali quando comunque splende il sole e le temperature sono miti, come febbraio ad esempio quando nella Valle dei templi si può ammirare la fioritura delle piante di mandorlo.
In luglio e agosto si può optare per la vacanza nel bellissimo mare che circonda l’isola ma per viaggi esplorativi le temperature possono essere molto alte, anche arrivare a 50 gradi come è accaduto questa estate, quindi può essere stancante e pericoloso per i colpi di calore. Tuttavia vi sono delle accortezze che possono aiutare. Senza dubbio portare sempre un cappello in testa, usare protezione solare per le parti del corpo esposte al sole, portare sempre con se abbondante scorta di acqua, prenotare visite guidate in luoghi a pieno sole come nei siti archeologici, dove è possibile, nelle ore serali o al tramonto.
Delimitare l’itinerario
L’isola è molto grande ed è impensabile di vederla tutta in una volta a meno che non si abbiano almeno 10 -15 giorni a disposizione. Se si ha, ad esempio, solo una settimana, come nel nostro caso, meglio studiarsi su una guida le cose da vedere e poi delimitare l’itinerario alla zona che si preferisce. Si può optare per la Sicilia ionica: Catania, Siracusa fino alla Val di Noto col suo tripudio di Barocco. Noi abbiamo scelto di fare Palermo e la Sicilia occidentale con uno spostamento un po’ più lungo per vedere l’immancabile Valle dei Templi ad Agrigento, che rimane esattamente a metà strada e quindi richiede una deviazione, sia facendo la parte occidentale che la parte orientale dell’isola.
In questo caso il viaggio richiede ogni giorno uno spostamento e quindi di cambiare albergo o appartamento quasi ogni notte. Gli spostamenti sono in media di 1 ora e mezza ogni giorno: il più lungo quello da Palermo a Agrigento è di 2 ore e mezzo abbondanti. Calcolando che anche i primi giorni di settembre può fare abbastanza caldo, abbiamo scelto di fare le tappe di spostamento nelle ore del primo pomeriggio, quelle più calde grazie all’aria condizionata e di prenotare molte visite guidate al tramonto. Per chi invece sceglie di fare solo mare e magari solo qualche giornata alla scoperta di città e monumenti, basta scegliere una struttura come base fissa, albergo, appartamento o B&B.

Strade interne da evitare: non fidatevi solo di Google maps
Se siete abituati a programmare tappe e viaggio basandosi sulle indicazioni di google maps, fate molta attenzione. In generale va bene se rimanete lungo la rete stradale sulla costa ma non se vi avventurate sulle strade interne all’isola. Per lo spostamento più lungo del nostro viaggio tra Palermo e Agrigento, google maps ci aveva consigliato di tagliare l’isola su strade statali, certo era la soluzione più diretta, almeno teoricamente ma quando ne ho parlato con degli amici originari della Sicilia, mi hanno guardato con aria preoccupata e quindi sono stata diversi giorni a cercare su internet la soluzione alternativa migliore senza trovarla.
Il motivo di tale preoccupazione sembra essere (uso il condizione perchè poi non ho fatto quella strada quindi non ho sperimentato “di persona personalmente” come dice Catarella nella serie televisiva il Commissario Montalbano) che le strade interne sono desolate e spesso ci sono cantieri improvvisi con deviazioni mal segnalate (e pochi si preoccupano di segnalarlo a Google) che ti fanno perdere molto tempo, con il rischio anche di perdersi chissà dove, tra paesini sperduti di campagna. Quindi i consigli che ci sono arrivati sono stati di allungare anche di molto il tragitto ma di fare strade più importanti come ad esempio per andare da Palermo ad Agrigento, prendere un pezzo di autostrada fino a Caltanissetta, al centro dell’isola e poi scendere ad Agrigento; ma anche questa non sembrava una grande soluzioni.
Poi finalmente ci è venuto in aiuto il proprietario del B&B di Agrigento, un muratore che probabilmente si sposta molto per lavoro e conosce per filo e per segno tutti i cantieri aperti lungo le varie statali, che ci ha consigliato di fare l’autostrada da Palermo a Castelvetrano e poi scendere sempre lungo la costa Sciacca e Agrigento. Quindi anche se un po’ più lunga, il consiglio è di rimanere su strade battute e di fare senz’altro questa, tanto più che in Sicilia molte autostrade sono senza pedaggio. Se non siete sicuri meglio contattare la struttura ricettiva per farvi consigliare.
Parcheggiare l’auto a Palermo e in Sicilia
Dove lasciare la macchina quando arrivate in qualsiasi città? Anche su questo punto è bene fare un po’ di attenzione quando prenotate l’albergo o la camera perché per citare un altro famoso film, Johnny Stecchino di Benigni: “A Palermo, c’è un grosso problema… il traffico”.
In generale, non solo in Sicilia, per poter uscire tranquillamente a piedi la sera è meglio prenotare in strutture che, se non in pieno centro, siano molto vicine. A Palermo noi ci siamo trovati bene prenotando nella parte nuova della città nelle vie limitrofe al Teatro Massimo, dove si arriva sempre con l’auto ma inizia la zona pedonale.
A Palermo è impensabile muoversi in macchina (i motorini tagliano la strada da qualsiasi parte) quindi arrivate e parcheggiate senza riprendere l’auto se non per andare via. Tanto più che per fortuna, rispetto a qualche anno fa, i due assi principale del centro, via Maqueda e il Cassaro sono oggi pedonali. Per questo sarebbe meglio trovare un albergo che ha uno straccio di parcheggio magari a pagamento, ma sempre meglio che non sapere dove andare a parare.
Ci sono poi parcheggi a pagamento, non molti, che possono essere nelle vicinanze oppure quelli con le strisce blu lungo la strada, con la monetina, che per brevi soste possono andare bene ma sono un poco pratici. Il mio consiglio non solo a Palermo ma anche nelle altre città come Agrigento e Trapani è quello di prendere in considerazione le strutture in centro che nel sito citano il parcheggio, valutando le recensioni, e anche, nel dubbio, di inviare in anticipo una mail all’albergo per chiedere informazioni dettagliate ed eventualmente per sapere se vi tengono i bagagli oltre il check out, per non dover lasciare le valige nell’auto parcheggiata.
Particolare attenzione a Palermo deve essere prestata ai parcheggiatori abusivi che vi invitano a parcheggiare nei luoghi più impensabili come nelle aiuole spartitraffico: non seguite il consiglio e continuate a girare anche se sembrano convincenti. Non possono garantire che non vi portino via l’auto col carroattrezzi.

Orari e prenotazioni per le visite in Sicilia: diffidare di internet
Come avrete capito la Sicilia è bellissima ma ancora il rapporto dei Siciliani con internet non è consolidato come in altre parti d’Italia e difatti anche per gli orari di apertura dei monumenti più importanti, non vi basate sulle guide soprattutto se datate e valutate sempre il sito online, ma non è detto che sia aggiornato, quindi è sempre meglio se avete tempi stretti e tappe forzate, inviare una mail o fare una telefonata per informarsi sugli orari effettivi. Se poi siete in Sicilia in periodo di alta stagione meglio prenotare le visite guidate a cui tenete nel giorno e nell’orario prescelto. Noi per esempio viaggiando nelle ore calde del primo pomeriggio abbiamo prenotato sia la visita guidata alla Valla dei Templi, sia quella alle Saline di Marsala, all’ora del tramonto, meno calda e anche più suggestiva per scattare le foto.
Conclusioni
Tutto questo porta in definitiva a concludere che il viaggio in Sicilia va programmato con attenzione ai dettagli già da casa per potere sfruttare al meglio i giorni a disposizione soprattutto se non sono molti. Ma la pazienza verrà ripagata dal viaggio in una delle isole più belle e ospitali del mondo.