La seconda serie della fiction italo-inglese “Medici: Masters of Florence” racconterà gli anni della gioventù di Lorenzo il Magnifico. Non sappiamo ancora il nome dell’attore che vestirà i panni del giovane Lorenzo de’ Medici e che avrà quindi l’arduo compito di sostituire la figura carismatica della prima serie, Cosimo il Vecchio interpretato da Richard Madden, ma ancora prima di questa decisione, il dilemma della produzione sembra essere adesso principalmente uno: rispettare la verità storica di un Lorenzo che non era propriamente bello anche se affascinante e amato dalle donne, oppure cercare un attore avvenente?
A fare delle anticipazioni sulla fiction è stato il vicedirettore di Rai Fiction, Francesco Nardella, intervenuto a Firenze, proprio nei luoghi della famiglia di finanzieri e mecenati, ad un convegno su “La verità sui Medici” tenutosi nei locali dell’Opera di San Lorenzo, la chiesa e le cappelle dove sono sepolti tutti i membri della famiglia che ha fatto grande nel mondo la città di Firenze.
La seconda serie della fiction sulla famiglia Medici si farà dunque, le riprese sono previste per settembre 2017. A dirigerla sarà sempre Franz Spotnitz e la sceneggiatura è già a buon punto sotto la supervisione dello storico Franco Cardini, tutto per evitare quelle discrasie temporali, come vengono chiamati gli svarioni storici tipo il Corridoio Vasariano che all’epoca di Cosimo non c’era, che in parte hanno animato il dibattito sulla prima serie di otto puntate andate in onda l’autunno scorso e che, difettucci a parte, è stata vista solo in Italia da otto milioni e mezzo di telespettatori.
Il cuore della prima serie era rappresentato dalla figura di Cosimo de’ Medici, dal suo essere un uomo a metà strada tra Medioevo e Rinascimento. Al centro della seconda ci sarà Lorenzo il Magnifico, non tutti i 20 anni del suo governo ma solo il periodo della giovinezza, perché se anche questa seconda serie avrà lo stesso riscontro della prima, venduta in tutto il mondo dagli Stati Uniti, alla Cina e Giappone e ora anche ammessa a concorsi internazionali come il Festival di Edimburgo, la seconda parte della vita di Lorenzo, la maturità, sarà al centro della terza serie.
Abbiamo lasciato la moglie di Piero il Gottoso in attesa di Lorenzo il Magnifico e con un salto temporale raggiungeremo il giovane Lorenzo e il fratello minore Giuliano negli anni della loro “gioventù dorata” con un cast tutto di giovanissimi. Lorenzo, a soli 16 anni, viene mandato a Milano con incarichi diplomatici importanti e a soli 20 anni sostituisce il padre. A differenza di Cosimo, il nipote ha una cultura umanistica e una visione utopica della vita con cui si dovrà confrontare una volta al potere. Personaggi importanti saranno oltre ai due fratelli – come anticipa il vicedirettore Rai – il pittore Sandro Botticelli, Francesco de’ Pazzi, il rampollo della famiglia antagonista, e Papa Sisto IV con la sua fragilità, il nepotismo.
Un grande evento della storia di quegli anni, da tutti dimenticato, sarà al centro della storia politica di alleanze e conquiste di Lorenzo e gli sceneggiatori hanno lavorato a lungo per rendere gli avvenimenti più avvincenti. Si tratta della battaglia dell’allume, un minerale strategico all’epoca perché serviva a fissare i colori sulla stoffa: il Papa ne aveva il monopolio e i Medici lo commercializzavano, quando a Volterra venne scoperto un giacimento enorme e questo scatenò la guerra. L’evento coincide anche con il sacco di Volterra e sarà un momento terribile per il giovane Lorenzo che viene messo di fronte al fatto che forse non bastano le sue capacità a gestire il complicato panorama politico dell’epoca.
Proprio questa parte della storia è stata la più difficile da scrivere, ha raccontato Nardella: il gruppo di sceneggiatori ci ha provato e riprovato, riscrivendola ben sette volte. Alla fine c’è riuscito un giovane scrittore, italiano come gran parte della troupe tutta made in Italy.
Intrighi, tradimenti, inganni saranno riproposti anche in queste puntate ed è lo storico Cardini incaricato di rivedere le sceneggiature, ci sarà quindi l’impegno affinché le scene siano ricostruite il più fedelmente possibile. Ma non c’è solo la verità storica, ci sono anche i sentimenti e la drammaturgia deve coinvolgere il pubblico, portarle nel racconto anche con qualche escamotage che non ha fondamento storico, come nella prima serie, era avvenuto con l’avvelenamento di Giovanni di Bicci che aveva fatto da fil rouge per tutta la serie.
Su chi sarà chiamato a interpretare Lorenzo il Magnifico, Nardella non si sbottona, ma mette le mani avanti e spiega che anche Botticelli in un suo quadro ha dipinto il Magnifico più bello di quello che non fosse nella realtà, sminuendo invece la figura del fratello minore Giuliano che pare si sia anche arrabbiato parecchio. Evidentemente lo “star system” ha sempre avuto le sue regole, allora come oggi.
Ma forse più importante di ciò che il dirigente Rai ha detto, è quello che non ha voluto dire ma che emerge delle pagine della Storia, quella vera.
Esaminando il periodo preso in esame dalla seconda serie della fiction, salta subito all’occhio un particolare importante che Nardella non ha anticipato ma che sicuramente costituirà il cuore pulsante di tutta la serie.
In quegli anni arrivò a Firenze, una donna. Si dice fosse la più bella del Rinascimento, la chiamavano “la sans par”, senza pari, fu la musa ispiratrice di Poliziano, Botticelli e di Lorenzo stesso. Giuliano de’ Medici ne era innamorato, e Sandro Botticelli prima di morire chiese di essere sepolto ai suoi piedi dove ancora riposa. Si chiamava Simonetta Vespucci, e tutti sappiamo come era il suo volto perché è lei la Venere che nasce dalla conchiglia, ritratta nel quadro del Botticelli oggi agli Uffizi.
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