La meta sarà sempre Mont Saint-Michel, lo sappiamo, ma un itinerario in Normandia riserva sempre molte più sorprese di quanto ci si aspetti. Sono tanti i luoghi iconici indimenticabili: le spettacolari scogliere di Étretat, il giardino di Monet a Giverny, le località di villeggiatura della Belle époque, l’Arazzo di Bayeux, le spiagge dello sbarco, e tanti i luoghi e i momenti da assaporare con calma: maree che lasciano lunghe spiagge con le barche in secca, le ostriche da gustare davanti al mare, le case tipiche, i porticcioli di pescatori, le scogliere battute dai venti.

Questo itinerario è pensato per una settimana di viaggio, arrivando in aereo e prendendo una macchina a noleggio. Si può ridurre anche a cinque giorni se si intende continuare e visitare anche la Bretagna. Per tutti gli aspetti organizzativi e i consigli utili, quando andare, spostamenti, come vestirsi, come mangiare, puoi leggere: Come organizzare un viaggio in Bretagna e Normandia

Un po’ di storia

A pensare per primi la Normandia come meta turistica sono stati i parigini a metà Ottocento quando la domenica per sfuggire alla città si dirigevano verso la campagna, lungo l’amena valle della Senna, per giungere fine al mare dove rimanevano incantati delle lunghe coste intervallate da scogliere color avorio con forme spettacolari. Prima gli aristocratici in carrozza poi con l’avvento del treno anche i meno facoltosi scrittori in cerca di ispirazione raggiunsero la costa d’Avorio: Flaubert, Maupassant, Leblanc (il papà di Arsenio Lupen) vi acquistarono casa, seguiti poi dagli artisti e tra loro naturalmente gli impressionisti, Monet, Renoir, Pisarro che dipingevano en plein air e avevano bisogno di luci e ombre, prati di papaveri e scogliere.

Casa giardino di Monet a Giverny

Laghetto nel giardino della casa Monet

A circa 40 chilometri a nord di Parigi la prima tappa da non perdere per iniziare bene il viaggio è senza dubbio la casa e il giardino delle ninfee di Monet nella piccola cittadina di Giverny. Il pittore impressionista vide il paese dal finestrino del treno e se ne innamorò, vi acquistò casa, traslocò con gli otto figli e vi visse per oltre 40 anni ma soprattutto intorno alla casa creò il suo eden, un giardino dove i fiori sbocciano ad ogni stagione e un laghetto artificiale “le jardin d’eau” con ponti giapponesi e tante ninfee che ispirarono il ciclo oggi al Museo dell’Orangerie a Parigi.
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Lungo la valle della Senna

Valle della Senna

Risalendo lungo la valle della Senna verso Rouen il fiume è costeggiato sulla riva nord da alte scogliere che imitano quelle più famose della costa, date dall’erosione del gesso di cui è costituito l’altipiano di Caux. Dove il fiume forma un’ansa scopriamo Les Andelys, piacevole località situata sotto uno splendido sperone calcareo bianco, dominato dalle antiche rovine dello Chàteau Gaillard, imponente fortezza di Riccardo Cuor di Leone.

Oltre la città di Rouen, lungo la Senna troviamo le strade d’acqua (bacs), i traghetti utilizzati per passare da una sponda all’altra con l’auto, dato che sono solo tre i ponti che attraversano il fiume. Per un tratto percorriamo la strada delle Abbazie con le suggestive rovine di abbazie romaniche, come l’abbazia di Jumieges con il piccolo borgo di casette tipiche lungo la strada e St. Wandrille. Altro itinerario per gli appassionati di letteratura porta verso Villequier alla Maison Vacquerie Mesée Victor Hugo e alla casa di Flaubert.

Rouen come all’epoca di Giovanna D’Arco

Facciata della cattedrale di Rouen
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Rouen la si percorre con il naso all’insù per ammirare le tipiche case a graticcio rimaste intatte dall’epoca che vide bruciare sul rogo Giovanna D’Arco in Place du Vieux-Marché, e anche il Gros Horloge e via via che ci si avvicina dal vicolo, la splendida cattedrale di Notre Dame la cui facciata Monet dipinse oltre 30 volte con tutte le condizione atmosferiche e di luce, dall’alba al tramonto lavorando a più tele che sostituiva febbrilmente sul cavalletto. Le sere d’estate da non perdere è la Cathédrale de Lumière, due spettacoli di luci di 30 minuti proiettati sulla facciata che trasformano la pietra con colori, forme, storie e epopee normanne indimenticabili.

La costa di Alabastro e Étretat

Scogliera di Étretat

Abbandoniamo il lungo Senna per salire più a nord verso la Costa di Alabastro, 130 km di scogliere di gesso bianco interrotte dalle cittadine di villeggiatura di metà Ottocento, piccoli porti di pescatori con spiagge ciottolose, oggi piacevoli stazioni balneari anche se affollate di turisti. Fécamp dove il porto e la spiaggia mostrano bene quanto è imponente il dislivello delle maree ed è più adatto al wind serf che non ai bagni e dove in un antico monastero è la distilleria del liquore Bénédictine, la piccola Yport, leggenda vuole fondata 2000 anni fa di Graci, ma soprattutto Étretat.

Ad Étretat la costa di alabastro diventa spettacolare con le alte scogliere e le falesie, tre archi la Falaise d’Aval e la Falaise d’Amont con la vicina chiesetta di Notre Dame, che si gettano nel mare come la proboscide di un elefante citando Maupassat e con l‘Aiguille creuse, la svettante guglia dove Arsenio Lupin teneva nascosto il tesoro dei re. Passeggiate lungo la spiaggia ciottolosa, risalite i sentieri che portano sulle scogliere, fino alla piccola cappella dove oltre al panorama si scopre uno splendido e originale giardino. Visitiamo anche le Clos Lupin deve visse lo scrittore Mourice Lebanc il papà di Arsenio Lupin.

Leggi anche: Nel Covo di Arsenio Lupin a Étretat.

Il ponte di Normandia

Attraversando il Canale di Le Havre si attraversa il Pont de Normandie (a pedaggio) a schiena d’asino che attraversa la Senna per collegare l’alta e la bassa Normandia, è un’opera stupefacente, nel ’95 quando fu costruito era il ponte strallato più lungo al mondo, 2143 metri con un’ampia campata centrale, che si innalza di 50 metri. Oltre il canale ha inizio la Cote Fleurie con le esclusive località balneari nate a metà Ottocento e frequentate dall’aristocrazia parigina. Come Deauville o Trouville che conserva ancora il fascino della Belle époque con l’ampia spiaggia di sabbia fine con le tipiche cabine a strisce.

Honfleur

Honfleur scorcio


Ma la più bella tra tutte è senza dubbio Honfleur con il suo porto medievale il Vieux Bassin rappresentato nei dipinti di Bodin, Monet e gli altri impressionisti rimasto intatto con la Lieutenance, la residenza del luogotenente del re, da cui si entra nel centro storico e nel porto. Interessanti i secenteschi magazzini del sale, il Museo dalla Marina in una chiesa trecentesca, la chiesa di Sainte-Catherine con il caratteristico campanile staccato, costruita interamente in legno dai costruttori navali durante la guerra dei Cent’anni. A Honfleur sono anche da vedere il Museo con le opere di Eugèn Boudin maestro di Monet e precursore dell’impressionismo e la stravagante casa del compositore Erik Satie appassionato di esoterismo, trasformata in un surreale museo.

Bayeux


Città normanna che conserva tutto il suo fascino con le vie medievali, i canali e i mulini. Ma la sua fama è dovuta al famosissimo arazzo medievale dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco lungo ben 68 metri, una delle più importanti testimonianze del Medioevo, scampata miracolosamente alle razzie naziste nascosta in uno scantinato del Louvre. Una lunga striscia di tela in lino ricamata a mano che racconta la storia dell’invasione dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore nel 1066, impresa epica che segnò le sorti dell’XI secolo.

L’arazzo forse in origine era destinato a tappezzare le pareti della Cattedrale di Bayeux, un perfetto esempio di architettura gotica normanna con una stupenda facciata a 5 portali, una splendida sintesi di archi romanici a tutto sesto e archi gotici a sesto acuto oltre a tantissimi fregi sui capitelli che raffigurano strani personaggi, animali fantastici e quadrifogli.

Le Spiagge dello sbarco

Arromanches le spiagge dello sbarco

Lungo le spiagge della Normandia si ricorda un’altra epica impresa: qui tutto ricorda il D-Day quando le truppe alleate sbarcarono lungo 160 km di spiagge, impresa che ha segnato l’esito della seconda guerra mondiale. Si visitano le spiagge di Omaha e Utah dove sbarcarono le truppe americane, il villaggio di Sainte-Mère-Église dove un paracadutista rimase appeso al pinnacolo del campanile, lo splendido cimitero di Colleville-sur-mer con 9000 croci bianche in cima alla scogliera, ripreso in tanti film, e Arromanches dove Churcill, di nascosto dai tedeschi, fece costruire il porto artificiale di Mulberry. Ripercorrere i luoghi dello Sbarco in Normandia è un’emozione anche per chi non è appassionato di storia militare. Scopri di più su: Sbarco in Normandia: itinerario lungo le spiagge del D-Day – Minimalglobetrotter

La penisola del Cotentin


Risaliamo la penisola del Cotentin spazzata dai venti. Questa è la zona più isolata dal resto di Francia e anche meno battuta dal turismo. Eppure ha un suo fascino tutto da scoprire con le spiagge e le scogliere costellate di caratteristici borghi da visitare con calma, come il piccolo porto di Barfleur, che può vantare un grande passato, secoli fa il più importante di Normandia, da qui si imbarcò Guglielmo il Conquistatore nel 1066 alla volta dell’Inghilterra.

Oggi è rimasto un piccolo centro con pescherecci e vendita di pesce fresco sul molo. Da Barfleur un piccolo sentiero in 30 minuti a piedi conduce la Phare de Gatterville, alto 75 metri, per risalirlo occorre fare 365 gradini, è il secondo più alto di tutta la Francia dopo quello di Aber-Wrac’h in Bretagna, con un raggio di luce che arriva a 50 chilometri di distanza. Il faro è situato proprio di fronte a quello dell’isola di Wigh e fu costruito nel 1834 sullo scoglio dove nel 1120 era affondata la nave del nipote, erede al trono, di Guglielmo il conquistatore.

La Cité de la mer

Cité de la mer

Siamo nella cittadina di Cherbourg, sulla punta del Cotentin, dove nel secolo scorso partivano le navi transatlantiche alla volta dell’America, come il Titanic che qui imbarcò gli ultimi 281 sfortunati passeggeri diretti a New York, cinque giorni prima del naufragio. Da non perdere è lo straordinario museo-acquario, la “Cité de la mer”, la città del mare dove nella stazione ferroviaria costruita negli anni 30 del ‘900 in stile Art Decò dove arrivavano da Parigi i passeggeri pronti a salpare verso il nuovo continente è allestita la grande “Galerie des engins et des hommes” un luogo fuori dal tempo, si può entrare un vero sommergibile nucleare, visitare l’esposizione sul Titanic che ripercorre la storia del transatlantico, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri, e un acquario che vanta di essere il più profondo d’Europa.

A poca distanza da non perdere Cap de la Hague, i suoi deliziosi villaggi e il porto di Goury durante le tempeste.

Leggi: Cité de la mer: il museo-acquario nella stazione transatlantica dove fece scalo il Titanic

Granville e Avranches

Scendendo verso Le Mont Saint-Michel la lunga costa sabbiosa potete raggiugere Granville e salire a piedi di 150 scalini che portano alla Houte Ville, la cittadella fortificata da cui si apre una vista mozzafiato su tutta la costa da Mont Saint-Michel fino alle Iles Chausey. Continuando altro punto panoramico su Mont Saint-Michel è da Avranches. Fu il vescovo di questa città a costruire la prima chiesa sulla roccia nell’VIII secolo dietro insistenza dell’arcangelo Michele che prima gli apparve in sogno poi per spronarlo gli fece un foro nel cranio con un dito. Si può ancora oggi vedere nel tesoro della basilica di Saint-Gervais.

Le Mont Saint-Michel

Le Mont Saint Michel panoramica

Un viaggio in Normandia, come anche in Bretagna, ha sempre un punto fermo, una tappa, per così dire, immancabile: Le Mont Saint Michel. Non si può immaginare un viaggio nel Nord della Francia senza vedere questa meraviglia, uno dei luoghi più suggestivi in Europa che da sola vale il viaggio: una abbazia medievale costruita su una roccia granitica che per gran parte del tempo è in mezzo ad una immensa baia abbandonata dal mare e poi improvvisamente per effetto delle fasi lunari torna ad essere un’isola. Prima di organizzare il viaggio date un’occhiata ai giorni di alta marea e sarà il ricordo di una vita.

Per sapere tutto sul monte e sulle maree puoi leggere: Mont Saint Michel: tappa immancabile e Come e quando, l’alta marea a Mont Saint Michel.