Una sera d’estate retrò a Soriano nel Cimino

Una tappa per spezzare il viaggio, scelta quasi a caso lungo l’autostrada, a nord di Roma: “Fermiamoci al Giardino dei Mostri di Bomarzo, dormiamo lì vicino e ripartiamo”. Prenotiamo online la notte nelle vicinanze, il paese è in provincia di Viterbo, Soriano nel Cimino, mai sentito prima. Il residence è più in alto del paese e quando apriamo la porta sul balcone, spettacolo, abbiamo il castello sotto di noi. Pomeriggio in piscina: facciamo amicizia con una anziana signora di Roma che da oltre 20 anni viene a passare le vacanze qui. Si lamenta che ora non è più come una volta, prima gli ospiti erano di un certo livello e facevano la stagione, adesso invece c’è molta gente di passaggio: non so bene se, il suo, è un velato riferimento anche a noi.

La sera scendiamo in paese per la cena. E’ l’estate 2020, non c’è molta gente in giro. La piazza a ridosso delle mura è di una pacata bellezza. Hanno messo dei tavoloni alla buona sul selciato e servono pizze e birra, ci sono anche dei localini con i tavolini all’aperto. Mentre aspettiamo che ci servano, leggiamo che il castello apre solo il sabato mattina, un peccato perché altrimenti ci saremmo tornati il mattino seguente, e anche che è infestato dal fantasma di una dama di non ricordo che epoca che ha fatto una brutta fine, il marito, forse il cognato, sempre lo stesso da secoli. Finito di cenare con tutta calma ci avviamo verso il castello per una passeggiata alla scoperta del borgo.

Oltrepassiamo la porta che si apre sulla mura, la prima cerchia evidentemente, perché subito dopo c’è ne un’altra, ma nel mezzo… una piazzetta dove hanno allestito un piccolo cinema all’aperto. L’atmosfera è di paese, gente del posto, volontari dell’ambulanza di servizio che parlano tra di loro, giovani e anziani del vicino bar, poca gente seduta. Il film che stanno proiettando non l’ho mai visto prima, non perché sia una nuova visione ma perché è del 1960. Ci fermiamo un po’ anche noi lì in piedi prima di varcare la seconda porta e arrivare al piccolo borgo che incastona il castello, occultandolo più da vicino che da lontano.

E’ una vecchia pellicola della commedia all’italiana con due grandi del nostro cinema, Alberto Sordi e Vittorio De Sica, che – scopriamo – è stata girata in questa stessa provincia, a Viterbo. Il Vigile è un vero spasso, racconta le vicende di un giovane raccomandato a cui vestire la divisa, quella in pelle da vigile motociclista, da’ alla testa, tanto da metter male anche il sindaco che lo ha assunto. Pizzardoni nel traffico, comicità ingenua, le risate, l’Albertone nazionale: sembra una sera d’estate d’altri tempi, una serata di provincia nell’entroterra laziale, un’inaspettata sorpresa fuori programma.