Cimiteri famosi: turisti tra le tombe

C’è voglia di macabro nell’aria e non solo per Halloween e non solo per gli adolescenti che divorano It e si dissetano con la saga di Twilight, parteggiando per vampiri o lupi mannari. Al cinema gli horror proliferano e nelle città d’arte i turisti prendono sempre più d’assalto gli antichi cimiteri, naturalmente storici, meglio se monumentali e ancor più interessanti se vi sono sepolte le very important person. Il necroturismo intriga e allora vediamo tre cimiteri storici in Europa.

Père Lachaise a Parigi

E’ il caso di Parigi dove in realtà di cimiteri da visitare ce ne sarebbero almeno tre, Montparnasse, Montmartre e Père Lachaise. Quest’ultimo è il più grande e senza dubbio il più famoso soprattutto per il grande numero di celebrità che vi sono sepolte. E’ una vera città nella città, con vialetti e settori dove non è facile orientarsi senza la mappa e che richiede diverse ore per una visita accurata meglio se guidata. Qui ci sono veramente tutti i Parigini famosi, musicisti, scrittori, poeti, artisti che prima di Napoleone non potevano essere sepolti in terra consacrata. Solo qualche nome per rendere l’idea: Apollinaire, Oscar Wilde, Modigliani, Marcel Proust.

I tanti visitatori che ogni anno varcano i cancelli non possono mancare la visita alla tomba di Chopin come anche a quella di Balzac, ma ci sono anche sepolti Rossini e ancora più di recente Yves Montand anche lui italiano, il vero nome era Ivo Livi. Invece prettamente parigine sono Colette e l’indimenticabile Edith Piaf che rappresenta ancora oggi la canzone francese nel mondo e la cui voce sembra riecheggiare nelle vie del quartiere di Montmartre.DSCF3312

Ma la tomba più omaggiata è sicuramente quella di Jim Morrison il cantante dei Doors morto a 27 anni nella vasca da bagno del suo appartamento nel Marais. Forse è l’aurea da poeta maledetto che attira qui quasi in pellegrinaggio giovani e meno giovani, e davanti alla sua tomba, su un povero albero, tutti lasciano attaccato un chewing-gum, un po’ come a Verona alla casa di Giulietta: forse anche qui servivano per lasciare un bigliettino con pensieri e desideri? Neanche le guide lo sanno dire di preciso.DSCF3316

La storia del cimitero è particolare. Fu Napoleone ad aprirlo nel 1804 quando tutte le tombe furono spostare dalla città verso delle aree scelte al di fuori dalla cerchia cittadina. Per mesi e mesi gli addetti spostarono cadaveri con carri che si muovevano in un andirivieni continuo solo di notte. I primi tempi, poiché questi nuovi cimiteri erano più lontani dalla città nessuno voleva esservi seppellito, così le autorità nel 1817 pensarono ad un “escamotage pubblicitario“: spostare nel cimitero dei personaggi famosi. I primi che furono riesumati e spostati con una solenne processione che attraversò tutta Parigi, furono vere glorie nazionali Molière e La Fontaine, insieme ai famosi amanti, Eloisa e Abelardo, il professore e la sua allieva che finirono, una volta scoperta la tresca, lui evirato e lei suora.DSCF3299

Non mancano altre curiosità come la tomba della principessa russa nella quale si dice che se qualcuno ha il coraggio di dormire una notte scoprirà un tesoro, e non sono mancati gli ardimentosi che ci hanno provato.

Cimitero ebraico di Praga

Altra città bellissima, altro cimitero famoso; per chi visita Praga il vecchio cimitero ebraico è un classico della visita turistica. Qui in uno spazio angusto, la comunità ebraica praghese ha sepolto i suoi morti per tre secoli dal 1439 al 1787, ma secondo alcune fonte la prima sepolture è molto più antica.

Dato che il cimitero non poteva essere ampliato, le spoglie venivano interrate le une sopra le altre per diversi strati, chi parla di nove e altri addirittura di dodici, tanto che la caratteristica peculiare di questo cimitero sono le lapidi, oltre 12.000, tutte appiccicottate le une alle altre. Altra particolarità sono tutti i simboli ebraici scolpiti sulle tombe che spesso indicano il lavoro che il defunto faceva in vita, così le forbici per il parrucchiere come il mortaio per il farmacista ma anche altre figure: grappoli d’uva, animali, corone.jewish-cemetery-3328949__340

Nel cimitero tra i tanti nomi a noi poco noti della popolazione ebraica praghese spicca quello del Rabbino Loew, l’inventore del Golem, e qui gli appassionati di macabro hanno di che divertirsi. Un po’ come un diverso Frankestein, il Golem è un personaggio leggendario della cultura ceca. Praga si sa, è una città da sempre avvolta da un’area magica, una città dove si combattono le forze del bene e del male, uno dei vertici del famoso “Tringolo magico” con Lione e Torino. Fu il Rabbino a riportare in vita quell’essere mostruoso, un gigante di fango che si animava inserendo nella fronte un cartiglio con una formula magica in ebraico. Come il padre di Frankestein anche il rabbino fece una brutta fine insieme con la sua creatura.cemetery-2163142_960_720

Ma di personaggi strani a Praga ne giravano parecchi, astronomi e astrologi, ciarlatani e fattucchieri. L’imperatore Rodolfo II d’Asburgo che nel XVI secolo spostò la sede dell’impero nel castello di Hradcany fece arrivare a Praga i più famosi alchimisti da tutta Europa, che alle sue dipendenze, e forse anche con la forza chiusi nelle loro casette nella Viuzza d’Oro sotto il castello, furono impegnati senza sosta, con alambicchi e distillatori nella mitica ricerca della pietra filosofale che garantiva l’immortalità.

Tra i tanti personaggi strani, astrologi e fattucchieri, forse il più inquietante fu Tycho Brahe astrologo personale del re, astronomo al pari di Keplero, che girava con sul viso una placca di argento o rame al posto del naso, che aveva perso da studente universitario durante un duello. Lui è sepolto nella chiesa di Tyn e morì probabilmente avvelenato dal mercurio che usava per i suoi esperimenti.

Cimitero degli inglesi a Firenze

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Infine a Firenze vi è un cimitero monumentale che, anche se molto suggestivo, più che fare spavento, almeno di giorno, sembra una vera un’oasi di pace e bellezza in mezzo al traffico cittadino: è il cimitero degli Inglesi, che in realtà non era degli inglesi ma è ancora oggi di proprietà svizzera, destinato inizialmente ad ospitare tutti i non cristiani che morivano in città, e quindi atei, protestanti e anche i suicidi.

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Nell’Ottocento venne chiamato così perché iniziò ad accogliere i membri della numerosa comunità inglese che aveva eletto Firenze a seconda patria. Il cimitero dopo anni di abbandono è oggi affidato alla gestione di una suora cattolica, scrittrice ed eclettica, che con l’aiuto di una comunità Rom lo ha ristrutturato e trasformato in un vero giardino, dove tra le sculture in marmo delle famose sepolture con l’indimenticabile terribile allegoria della morte con mantello drappeggiato e falce in mano, in primavera sbocciano un tripudio di iris.

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