Oggi ho il piacere di ospitare in questo blog una coppia di amici, Francesca e Dino, che condividono con noi la loro esperienza di viaggio. Il testo è di Francesca e le foto di Dino.
Un viaggio in Vietnam è un’esperienza avvolgente da vivere, prima ancora che un luogo da visitare. Un paese di acqua e montagne con paesaggi dalla bellezza ancestrale come la fiabesca Baia di Ha Long con le montagne che sbucano dall’acqua, le risaie terrazzate e i grandiosi passi di montagna del Nord e crociere sul delta del Mekong. E momenti che rimangono dentro: il rito lento del caffè, i massaggi dei centri benessere, il trekking montano e l’incontro con le varie etnie. Impossibile non socializzare con i vietnamiti, persone affabili, operose e sorridenti, impossibile anche non vedere il livello di disuguaglianza sociale che connota ancora una società comunque in forte crescita.
Hanoi e dintorni
HANOI, la capitale sulla riva destra del fiume Rosso, è una città vivace e disomogenea, con interessanti quartieri fatiscenti nella parte vecchia, pullulanti di persone dedite a mangiare, lavorare, commerciare, oziare… Dedicatele almeno due giorni, se decidete di cominciare da qua il viaggio, per entrare in contatto con il paese e con i suoi abitanti.
Fra i monumenti da visitare: il mausoleo di Ho Chi Minh, la ”Pagoda a pilastro unico”, Quốc Tử Giám, il Tempio Confuciano della Letteratura, sede della prima università vietnamita fondata nel 1076, il parco intorno al lago Hoàn Kiếm, la Chiesa San Giuseppe, eredità del colonialismo francese. Interessante lo spettacolo di marionette sull’acqua al Thang Long Water Puppet Theather. O magari il treno che passa in uno stretto vicolo della città…



Con una gita giornaliera a sud di Hanoi si possono visitare le grotte di Tam Coc, nella provincia di Ninh Binh: un percorso in barca con un simpatico ragazzo che muove i remi con i piedi vi permetterà di passare per le grotte, uno dei primi paesaggi impressionanti di questo paese. All’interno un gruppo di stalagmiti ricorda un Buddha ed è quindi addobbato come un altare. Di seguito si possono visitare la Pagoda di Bich Dong e il Tempio Dinh Tien Hoang.
Una delle prime cose che si notano in Vietnam fin dal primo giorno sono i Nón lá, i tipici copricapo vietnamiti a forma conica fatti in bambù, ideali per ripararsi sia dal sole che dalla pioggia. Viene subito voglia di comprarne uno e non dovrete aspettare molto: su insistenza dei venditori ambulanti si può acquistare a poco prezzo un Nón lá non originale che vi accompagnerà per tutto il viaggio disintegrandosi prima di riprendere il volo per tornare a casa. Tuttavia se ne possono trovare di diversi tipi e di ottima fattura ad un costo superiore.
Ha Long Bay
Da Ha Noi si può raggiunge in circa due ore di viaggio la Baia di Ha Long, sito Unesco dal fascino indimenticabile, assolutamente da non perdere, per fare una mini crociera di 24 ore. Il luogo è unico e suggestivo anche se ormai tappa obbligata per tutti i turisti. Per la sua straordinaria bellezza é spesso utilizzato come location cinematografica, ha fatto sfondo a scene di film come Indocina, James Bond, Avatar. Montagne di calcare che escono dall’acqua color smeraldo, in realtà piccole isole: un paradiso terrestre. Una meta che da sola vale il viaggio.



A nord lungo il confine con la Cina
Da Hanoi si può partire noleggiando un mezzo per il Nord del Paese. Il percorso si svolge prevalentemente per strade di montagna strette e impervie ed è quindi consigliabile noleggiare mezzi con autista e di avvalersi di una guida locale. Il periodo da trascorrere nel Nord del Vietnam varia a seconda degli interessi, ma necessita di almeno 10 giorni, considerando anche le distanze e le strade di montagna.
Si può iniziare da Sa Pa, città turistica delle montagne del Nord, che ha anche un’importante architettura del periodo coloniale francese, evidente nelle ville. Nei dintorni di Sa Pa, d’inverno, le risaie terrazzate che appaiono e scompaiono nella nebbia sono uno spettacolo affascinante.




Facendo trekking per i villaggi nei dintorni della città, si incontrano le etnie minoritarie che abitano in queste zone: i villaggi di Ma Tra e Ta Phis. Si possono osservare le persone intente alle loro lavorazioni (indaco, tessitura, incenso….), alcune donne (e bambini…) vi seguiranno per fare due chiacchiere in inglese e vendere i loro prodotti: stoffe tessute da loro, batik.
Esperienza da non perdere in questa zona è il rilassante bagno nelle acque rosse alle erbe tipico dell’etnia Red Dzao. Come in tutto il resto del Vietnam, nella città sono molto diffusi i centri di massaggi: dopo il trekking è da provare quello ai piedi, sorseggiando una tazza di tè.
Trasferendoci in auto a sud di Sa Pa, si può passeggiare attraverso la valle di Muong Hoa, passando per il villaggio di Lao Chai, abitato dall’etnia Black Hmong e quello di Ta Van dall’etnia Giay. Infine visitare il sito delle rocce preistoriche , vicino a Tan Van: si raggiunge con un sentiero breve ma impervio. I costumi delle donne dei villaggi nei dintorni di Sa Pa sono molto attraenti, a sfondo nero con elementi colorati che le rendono particolarmente eleganti, anche se si vestono così per lavorare nei campi.





Da Sa Pa si prosegue per Ha Giang (Ha Giang è sia la provincia sia la città capoluogo) passando per Bac Ha. Nelle case, col pavimento in terra battuta, i muri di terra compressa con crepe e spesso il tetto di eternit, la gente convive con animali, oltre che con strumenti di lavoro quali il telaio. Nei periodi di carestia questa era una risorsa importante per sopravvivere. Se gli animali non sono proprio in casa, sono nelle immediate adiacenze: polli, tacchini piccoli maiali spesso neri, talvolta inseriti in un trasportino di bambù…
Il viaggio prosegue attraverso il Dong Van Unesco Global Geopark, dove vivono 17 gruppi etnici diversi, i cartelli che lo descrivono parlano della più alta diversità etnica del mondo concentrata in un sito. Passando per grandiosi paesaggi di montagna visiterete il passo chiamato “La porta del Cielo” in Quản Bạ, montagne coniche paiono sbucare magicamente dal terreno.

Continuando il tragitto nella zona di Ha Giang, potete visitare la Casa di Pao, dove era stato ambientato il film vietnamita “La storia di Pao”, luogo affollato di turisti e il Palazzo del re H’Mong, uno dei monumenti nazionali più importanti del Vietnam.
Restando una notte a dormire nella città di Dong Van, al mattino ci si può immergere nel mercato locale: pullulante di persone, animali, attività le più disparate, pieno di rumori e, direi soprattutto, di odori… I mercati sono una delle attrazioni del Vietnam, esperienze da vivere, che siano quelli prevalentemente agricoli del nord, assolutamente privi di norme igieniche elementari, a parte le mascherine, o quello delle merci taroccate (una delle principali attività produttive del Vietnam) di Sai Gon…



Continuando verso Meo Vac, si incontra il passo di Mai Pi Leng, lungo la strada della felicità, con i canyon più profondi del Vietnam: un passo di montagna lungo circa 20 km ad un’altitudine di 1500 metri che collega la città di Dong Van a Meo Vac. In questa zona si può fare una mini crociera di circa un’ora sul fiume Nho Quế , che si snoda in uno dei più profondi canyon del sud-est asiatico. La strada che circonda Mã Pí Lèng è chiamata il “Re del passo” o “Grande Muraglia del Vietnam”. All’interno del parco un facile percorso trekking, circondati dalla magia delle montagne coniche, che si perdono nella nebbia. In qualunque posto andiate in Vietnam, troverete sempre uno scooter, e la strada della felicità sembra impossibile ma non fa eccezione.





In Vietnam uno scooter e una buona tazza di tè si trovano ovunque, ma la vera scoperta è il caffè, di cui il Vietnam è un grande produttore: un’esperienza raffinata da non perdere. Ha un sapore molto aromatico che ricorda la cioccolata e, quasi come un rito, necessita di lentezza: il caffè filtra piuttosto lentamente e infonde serenità. Viene venduto nei locali con latte condensato, freddo con ghiaccio e anche caffè all’uovo, sorta di zabaione col caffè. Ma la qualità più rinomata è quella, diciamo… tostata dallo zibetto, un simpatico animaletto che se ne ciba. Difficile non innamorarsene e non farne una scorta da portare in Italia, comprese alcune phin, tipiche caffettiere che servono per prepararlo.



L’ultima tappa è la città di Cao Bang. Durante il tragitto si può visitare il villaggio dell’Etnia Black Lolo. Potrebbe capitarvi di sorprendere il villaggio durante la cerimonia del “fantasma secco”, una cerimonia di commemorazione del defunto oramai seppellito da diversi giorni. I parenti offrono la grappa di riso alle 10 di mattina…
Da Cao Bang si può far una visita giornaliera alle Grotte e le cascate di Ban Gioc, uno degli spettacoli più meritevoli del Vietnam. Le cascate di Bang Gioc hanno un versante che si tuffa in Vietnam e un altro in Cina. La caduta è di “soli” 30 metri, ma la larghezza complessiva raggiunge i 300 metri. Dal versante del Vietnam si osservano le fortificazioni del confine cinese….
Vietnam del sud
Trasferendoci in aereo da Ha Noi a Da Nang, si scende al di sotto del 17° parallelo, e si entra nel Vietnam del Sud. A Da Nang, la terza città del paese dopo Ha Noi e Sai Gon e quella con la migliore qualità della vita – potete visitare il museo con reperti archeologici risalenti al regno Champa. Si può trovare da dormire nella cittadina storica di Hoi An, patrimonio Unesco, molto vivace, turistica, con un’affollata vita notturna. Interessante il centro storico in particolare la casa antica di Tan Ky e il ponte coperto giapponese. Da Hoi An gli spostamenti avvengono prevalentemente lungo la costa e il paesaggio sulle baie è affascinante. In questa zona occorrono circa tre giorni di permanenza. Da qui si possono visitare:



Huế, la città imperiale… dedicate l’intera mattina alla splendida Cittadella Imperiale ed eventualmente il mercato di Dong Ba. Si può fare una mini crociera sul “Fiume dei profumi”, quindi visitare la Pagoda di Thien Mu e le Tombe Imperiali di Tu Duc e Khai Dinh. Un’altra mezza giornata va dedicata a visitare Mỹ Sơn, la capitale e il centro religioso dell’ex regno Champa, patrimonio Unesco, a circa 40 km a sud-ovest di Hoi An.
Da Da Nang ci si può trasferire in aereo a SAI GON. Ufficialmente Sai Gon, città che ha solo quattro secoli, si chiama Ho Chi Minh dal 1976 quando venne conquistata dai Viet Cong. Tuttavia, viene da tutti chiamata sempre Sai Gon, a parte nei documenti ufficiali.
Il sud è la parte economicamente più sviluppata del paese. I luoghi principali della città sono l’Opera House, Ufficio Postale Centrale (dove campeggia un mega ritratto di Ho Chi Minh), la cattedrale Notre Dame, la strada di Dong Knoi e la zona pedonale di Nguyen Hue, la Pagoda dell’imperatore di Giada. Potete visitare il mercato delle merci taroccate oppure il mercato all’ingrosso di Cho lon. Il Museo della guerra presenta foto e documenti della guerra di Indocina e della guerra civile.



A Sai Gon, “16 milioni di abitanti e 15 milioni di motorini” come dice la nostra guida locale, è difficile attraversare la strada: occorre alzare le mani e sperare che nessun motorino ci venga addosso. Il codice della strada non viene molto rispettato e sono anche in vendita magliette ironiche sull’abitudine di non rispettare i semafori. La città è molto più bella e attraente di notte e la vita sociale è molto vivace.
Da Sai Gon ci si può facilmente trasferire in giornata a Ben Tre e fare una Crociera sul Delta del Mekong, prima in barca poi anche in canoa per i canali: immersi nella lentezza, nella vegetazione e nel silenzio…


Consigli di viaggio
Se volete pianificare un viaggio in autonomia, potete comprare una guida cartacea, ma anche, su internet, contattare guide italofone che possono aiutarvi a programmare il viaggio, o anche meglio, accompagnarvi… I tour organizzati da agenzie generalmente si concentrano sui siti tradizionalmente più turistici mentre vale davvero la pena visitare l’estremo Nord del Paese. Quindi possono bastare dai dieci ai quindici giorni nel primo caso ma per avere un’idea complessiva del Vietnam da nord a sud, occorrono almeno tre settimane di viaggio.
Oltre alle guide cartacee standard, vorrei consigliare una guida particolare, che aiuta a comprendere lo spirito del paese, da leggere magari prima di partire: il romanzo “Quando le montagne cantano” di Nguyễn Phan Quế Mai che attraverso la storia di una famiglia, ripercorre la storia del Vietnam dal periodo colonialista francese ai nostri giorni.
Quando partire?
Quando partire? La mia esperienza suggerisce che sarebbe preferibile un viaggio tra l’inizio di marzo e la metà di aprile. Se amate le temperature miti, meglio dedicare la prima parte del viaggio al Sud (dove è sempre caldo, ma ad aprile inizia a piovere) e poi andare al Nord, dove il periodo migliore è tra aprile e maggio: fino a marzo è ancora inverno e il clima è umido, con il cielo grigio e una perenne foschia, che comunque rende il paesaggio affascinante.