Troppo spesso chi visita Venezia in un giorno riesce a vedere Ponte di Rialto, Piazza San Marco e poco più. In effetti la città lagunare è un dedalo dove ci si orienta male ma, Google maps alla mano, si gira benissimo a piedi, cosa che occorre fare per uscire dai sentieri battuti e scoprirne la vera anima, girovagando tra campi e calli alla ricerca di punti instagrammabili e curiosità. Dato che per il turismo mordi e fuggi, da aprile occorre prenotare e pagare il diritto di accesso, conviene programmare bene la propria giornata per vedere quanto possibile di questa città unica.

Questo circuito ad anello alla scoperta della Venezia più vera e poco conosciuta, inizia e finisce in Piazza San Marco e permette di vedere in una giornata tutto il meglio della città senza spese e perdite di tempo inutili. Gli spostamenti a piedi, toccano quattro sestieri, San Marco, Castello, San Polo e Dorsoduro, e tra una zona e l’altra richiedono circa una decina di minuti per un totale di un’ora e un quarto di cammino, quindi fattibile da tutti anche bambini senza difficoltà. Per mancanza di tempo e spesso per le file di turisti in attesa non è possibile entrare nei musei ma ne consiglio almeno uno o due, i più interessanti, compatibilmente con orari e chiusure.
Sul Canal Grande

Qualsiasi visita a Venezia indipendentemente dai giorni di permanenza non può che iniziare sul Canal Grande. Navigatelo tutto dalla Stazione fino a Piazza San Marco. In alta stagione ma anche in altri periodi dovrete sgomitare per entrare sul vaporetto ma è quasi d’obbligo per cogliere tutta la bellezza della città lagunare. Lungo il percorso si passa sotto al Ponte di Rialto e si ammirano gli splendidi palazzi della Serenissima, rosa, bianchi, a volte traforati come merletti, come la Ca’ d’Oro il più famoso palazzo tardogotico della città.
Piazza San Marco

In Piazza San Marco si ammira il fulcro di Venezia in tutta la sua bellezza. In questa splendida piazza si concentrano tutti i monumenti maggiori della città. Da non perdere è l’ingresso alla Basilica di San Marco con i meravigliosi mosaici bizantini dorati che ricoprono tutto il soffitto, le volte, le cupole. Per non perdere tempo in file inutili meglio prenotare online da casa il biglietto.
Una volta usciti ammirate il Palazzo Ducale: era la residenza dei Dogi e per mille anni l’attigua basilica di San Marco ne era la cappella privata. Il palazzo era anche la sede di tutti gli uffici del governo, tribunale e prigioni. Il campanile con i suoi 96 metri di altezza è il punto panoramico più alto della città. Se volete salire occorre anche qui prenotare il biglietto, occorrono circa 40 minuti per la visita.
Ponte dei sospiri



Non possiamo dimenticare di deviare per vedere il famoso ponte dei Sospiri dietro Palazzo Ducale. I sospiri sono quelli dei condannati che dal tribunale all’interno di Palazzo Ducale passavano alle prigioni e attraverso dei trafori in pietra vedevano per l’ultima volta la laguna. Da fuori ricorda il cassero di un galeone in stile barocco. In questa punto si fanno foto splendide verso la laguna, Punta dogana e San Giorgio.
Non lasciate la piazza senza aver preso almeno un caffè al Caffè Florian, il bar più antico di Venezia fondato nel 1720, dagli interni eleganti e sontuosi. Ma se siete in questa zona all’ora di pranzo dirigetevi verso la Pasticceria Rosa Salva dove si possono gustare i migliori tramezzini veneziani, i più buoni della città, assolutamente da non perdere.
Libreria Acqua Alta

Dalla piazzetta dei Leoncini di fianco alla Basilica, con una passeggiata di dieci minuti arriviamo alla famosa Libreria Acqua Alta. Questa libreria è ormai iconica a Venezia e non si può prescindere dal vederla, farsi un selfie e tanti scatti. Cosa ha di particolare? Libri accatastati ovunque ma a partire da un’altezza di mezzo metro circa da terra, appoggiati su gondole o altri oggetti tipici della laguna. Facile capire il motivo: alla fine degli angusti locali poi si apre la porta sul canale, dal quale sale l’acqua alta, e ci si può fare una foto sulla gondola. Ma non è tutto, due cortili interni sono altrettanto suggestivi, con scale fatte di libri macerati per affacciarsi sul canale e anche i numerosi gatti dormienti tra i libri contribuiscono al fascino di questa libreria unica al mondo.
Campo SS. Giovanni e Paolo

In pochi minuti si raggiunge Campo dei Santi Giovanni e Paolo, un luogo che in passato veniva chiamato “delle maravege” – delle meraviglie – per la sua bellezza. Sulla piazza si affaccia in mattoni rossi la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo che insieme alla chiesa dei Frari è il massimo esempio di Gotico in città. Costruita dai Domenicani a partire dal XIII secolo custodisce le tombe di 25 dogi e numerosi dipinti dei più celebri artisti. La affianca la splendida facciata in marmo bianco della Scuola Grande di San Marco, istituzione benefica e religiosa, dove ora è l’ingresso dell’azienda ospedaliera. Domina il grande spiazzo delimitato da un rio il monumento a Bartolomeo Colleoni, capolavoro del Verrocchio.
Fondaco dei Tedeschi

Il Fondaco dei Tedeschi, è uno splendido palazzo veneziano affacciato sul Canal Grande vicino al Ponte di Rialto in cui bisogna entrare per due motivi: è un centro commerciale di lusso ma va assolutamente visto all’interno per la bellissima corte centrale ad archi e soprattutto per salire sulla terrazza panoramica sul tetto da cui si gode uno dei più bei panorami di Venezia. Gli scorci panoramici su palazzi e canali sono in realtà rari e questa è una tappa d’obbligo per fotografare la città dall’alto. Una visione a 360 gradi di Venezia e del Canal Grande, considerata dai più la migliore della città. La visita è gratuita ma è obbligatoria la prenotazione da fare una ventina di giorni di prima per riuscire a trovare posto.
Ponte e mercato di Rialto

Attraversiamo il Ponte di Rialto che è stato il primo ponte in pietra della città e anche l’unico fino al XIX secolo. Una curiosità: servirono 6000 pali di legno per fare le fondamenta, che come tutti gli alberi che servirono fin dalle origini a costruire Venezia venivano dal Cadore, e fu realizzato ad un solo arco per permettere il passaggio delle galere sul Canal Grande. Una volta dall’altra parte, immergiti nell’atmosfera vivace del Mercato di Rialto, il mercato dei veneziani molto animato e colorato fino al Campo della Pescaria con il portico sotto cui viene venduto il pesce e una bella visuale sul Canal Grande. Esplora le bancarelle piene di prodotti freschi, dai frutti di mare alle verdure colorate, mentre ti perdi nei profumi e nei colori del mercato più antico della città.
Il Ponte alle Tette e San Polo
Il ponte alle tette è una curiosità tutta veneziana: era il ponte da cui le prostitute che a Venezia vengono chiamate “carampane” mostravano la loro merce per attirare i clienti. Ai tempi la prostituzione era una attività molto florida e per regolamentarla nel 1421 la Repubblica di Venezia decise di confinarle in degli edifici della città di proprietà dei Rampani; da qui il nome del palazzo Ca’ Rampani e il soprannome che venne dato a queste donne. Quando poi l’obbligo fu abolito in questa zona rimasero solo le più vecchie che non era decoroso girassero per la città.
La zona è un dedalo di vicoli e canali ed è facile perdere l’orientamento. Si continua verso Sant Aponal e poi a Campo S. Polo per poi continuare fino alla Ca’ Goldoni, casa natale e oggi museo di Carlo Goldoni padre della commedia veneziana, e Campo S. Tomà, altrimenti tirate dritto fino ai Frari.
Santa Maria Gloriosa dei Frari

Finalmente arriviamo alla chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, la più grande chiesa della città costruita nel 1300 in stile tardo gotico, dove sono sepolti i cittadini illustri e alcuni Dogi. Entrando l’occhio cade subito sul celebre sepolcro a forma di piramide in marmo bianco disegnato da Canova dove riposano le sue spoglie. Il monumento è talmente strano che certo si merita tutte le leggende sull’appartenenza del grande artista alla massoneria.
Dalla parte opposta è il monumento funebre di Tiziano che per pagarsi la sepoltura e scongiurare la peste che imperversava, dipinse per la chiesa dei Frari una grande tela “La pietà” che non fu completata e non entrò mai in questa chiesa a seguito della morte del maestro nel 1576 di peste. Altri capolavori che si possono vedere sono invece l’Assunta del Tiziano dietro l’altare maggiore, il trittico di Giovanni Bellini e la Madonna di Ca’ Pesaro sempre del Tiziano.
Scuola Grande di San Rocco e Tintoretto

Dietro Santa Maria ai Frari, in una piccola piazza spicca la facciata in marmo bianco della chiesa di San Rocco e il capolavoro tardo gotico, quasi barocco, della Scuola Grande di San Rocco. All’interno sono conservati i teleri dipinti dal Tintoretto tra il 1564 e il 1587. La monumentale scala con volta a botte introduce al primo piano nella Sala del consiglio dal bellissimo soffitto ligneo che fa da cornice alle storie del nuovo e dell’antico testamento; grazie agli specchi si può ammirare appieno senza dover tenere la testa all’insù. In basso invece in uno dei dossali lignei intervallati da cariatidi, si nasconde la caricatura di Tintoretto con i suoi pennelli. Al piano terreno le ultime otto tele dipinte dal maestro tra le quali l’Annunciazione, la Fuga in Egitto, Santa Maria Maddalena e Santa Maria Egiziaca.
I Bàcari di Campo Santa Margherita
Scendiamo verso il sestiere di Dorsoduro uno dei più belli della città, passando dalla Chiesa di San Pantalon che sul soffitto ha la più grande pittura su tela mai realizzata di circa 900 mq composta di 40 pannelli che illustrano il martirio del santo, e raggiungiamo Campo Santa Margherita, una delle zone più vive di Venezia, di giorno ma anche di sera con i numerosi locali tra cui i bàcari dove sedersi a bere uno spritz coi cicchetti o gustare piatti tipici come il baccalà mantecato e le sarde in soar.
Superiamo la Chiesa e la Scuola grande dei Carmini per giungere alla semplice e povera struttura della chiesa di San Nicolò dei Mendicoli tipica dell’architettura veneto-bizantina. La vicina chiesa di San Sebastiano è colma dei capolavori del Veronese e qui, dietro sua richiesta, è sepolto il maestro. Vi aveva lavorato nel 1555 all’Incoronazione della Vergine sul soffitto della sacrestia e continuò fino al 1565 lavorando anche sulla navata e sul presbiterio.
Campo S.Barnaba e Indiana Jones
Deviamo dal percorso più sensato solo per raggiungere Campo San Barnaba delimitato dalla chiesa e di fianco dal rio. Cosa ha di particolare la chiesetta che ospita il Museo Leonardo da Vinci? E’ stata location del film Indiana Jones e l’ultima crociata. Nella scena del film, Harrison Ford raggiunge una biblioteca di Venezia alla ricerca della tomba di un cavaliere templare e passando dai sotterrani della cripta esce nella piazza antistante, in maniera rocambolesca, attraverso il tombino, tra i tavolini pieno di turisti di un bar. Gli interni presenti del film però, la grande X sul pavimento, la cripta e i sotterranei, però non sono in questa chiesa.
Ponte dei pugni e maschere artigianali
Davanti a San Barnaba c’è il Ponte dei pugni con ai quattro angoli del ponte le orme in pietra bianca di piedi. Queste impronte presenti su alcuni ponti stanno a ricordare le lotte tra sestieri. Erano autorizzate dal Doge e servivano a far sbollire gli animi inqueti, la gente stava a guardare lo spettacolo e naturalmente non c’erano ringhiere e i perdenti finivano con un tuffo nel canale. Torniamo indietro sull’altro ponte che da su Campo San Barnaba e scopriamo un’altra curiosità: Ca’ Macana, uno dei pochi negozi rimasti di maschere di carnevale artigianali, ai cui modelli si è ispirato Stanley Kubrick per le scene iniziali del film Eyes Wide Shut con Tom Cruise e Nicole Kidman.
Squero di San Travaso

Ci dirigiamo adesso verso la chiesa di San Trovaso che ha due facciate identiche perché un tempo essendo parrocchia di due clan rivali aveva bisogno di due entrate distinte ma soprattutto a pochi passi vogliamo vedere lo Squero di San Travaso lungo il Rio. Gli squeri erano, e ne sono rimasti oggi solo tre, i cantieri dove venivano riparate le gondole. Questo è attivo fin dal XVII secolo ed è rimasto uno spiazzo attorniato da chalet di legno come quelli del Cadore, zona da cui provenivano gli artigiani e il legname.
Santa Maria della Salute

Da qui torniamo verso il Canal Grande per salire sul Ponte dell’Accademia, uno dei punti più suggestivi per fotografare Venezia. Ma non attraversatelo e continuate paralleli al Canal Grande sempre nel sestiere di Dorsoduro. In questa zona sono due musei iconici: la Galleria dell’Accademia, la più ricca collezione di dipinti veneziani e veneti, e la Collezione Peggy Guggenheim, uno dei più importanti musei italiani sull’arte europea ed americana del Novecento. Infine raggiungiamo la chiesa di Santa Maria della Salute, capolavoro barocco che si affaccia davanti San Marco. Costruita dopo la peste del 1630 la chiesa ha una grandiosa cupola e sulla facciata, 125 statue tra cui si innalza la Vergine vestita da Capitana da mar sulla lanterna.
Punta della Dogana

Continuando verso la punta di Dorsoduro, da Punta della Dogana, oggi spazio espositivo di arte contemporanea, si gode l’apertura sulla laguna del Canal grande e del Canale della Giudecca con, da un lato, Palazzo Ducale e Piazza San Marco e dall’altro l’isola di San Giorgio Maggiore con la chiesa capolavoro del Palladio. All’interno è l’ultima cena del Tintoretto e San Giorgio che uccide il drago del Carpaccio. Davanti alla chiesa della salute prendiamo il vaporetto per oltrepassare il Canal Grande e torniamo a San Marco.
Le friulane

Se avete ancora tempo a disposizione potete utilizzarlo per comprare souvenir da riportare a casa. Da Piazza San Marco, tagliate verso il Ponte di Rialto e entrate nella vivace zona delle Mercerie, da sempre la zona dei commerci e negozi. Nelle vetrine, ad attirare l’attenzione sono soprattutto le maschere da carnevale tipiche di Venezia, dove il carnevale nel XVIII secolo durava sei mesi. Quelle artigianali in cuoio o carta pesta costano anche centinaia di euro.
Altri prodotti tipici veneziani tanto di moda tra le star, sono le scarpette tipiche veneziane, le friuliane, delle babbucce chic in velluto dai colori accesi, che dalle campagne sono arrivate a Venezia indossate dai gondolieri e adesso considerate molto glam anche dalle star e da portare in tutte le occasioni.