Rocca Calascio in Abruzzo: un castello da film

Diafana e altera: due aggettivi adatti a descrivere la Rocca di Calascio, uno dei castelli in posizione panoramica più alti d’Italia, e uno dei 15 più belli al mondo secondo il National Geographic. Ma quando si pensa a Rocca Calascio è inevitabile tornare con la mente ad un’altra figura ugualmente diafana e altera, una giovanissima e bellissima Michelle Pfeiffer, come la possiamo vedere nel film del 1985 Ladyhawke, girato in questa suggestiva rocca altrimenti dimenticata.

Set cinematografico

Rocca Calascio veduta del paese con il castello

Per girare un film su falchi e lupi non poteva esserci posto più adatto, viene da pensare quando si arriva. Certo non un falco e un lupo normali, non un docufilm come potrebbero pensare i pochi che non hanno visto Ladyhawke, bensì la coinvolgente storia di due amanti che non possono vivere il loro amore a causa di una maledizione che trasforma Navarre (Rutger Hauer) in lupo ogni notte e Isabeau (Michelle Pfeiffer) in un falco alle prime luci del giorno. In una delle scene girate a Rocca Calascio, Isabeau precipita dalla torre ma le prime, provvidenziali, luci dell’alba le fanno prendere il volo.

Altre scene del film sono state girate anche nel castello di Torrechiara a Parma, scopri un altri itinerario di castelli: Tour dei castelli del Ducato di Parma.

Ma questo non è l’unico film a cui la rocca ha fatto da location: Rocca Calascio è stata più volte set cinematografico per pellicole nazionali e internazionali, come Il nome della rosa 1986 con Sean Connery, Il viaggio della sposa 1997, L’Orizzonte degli eventi 2005, e la serie Rai Padre Pio – Tra cielo e terra del 2006.

Sul film Il nome della rosa leggi anche: La Sacra di San Michele in Val di Susa che ispirò Il nome della rosa

La rocca più alta d’Italia

Rocca Calascio il castello

Suggestioni cinematografiche a parte, per chi arriva in Abruzzo è senza dubbio una tappa irrinunciabile, un luogo desolato e ameno, dimenticato dal tempo, in un contesto paesaggistico da togliere il fiato.

Rocca Calascio in provincia dell’Aquila, è situata a 1460 metri sul livello del mare e questo ne fa uno dei castelli più alti d’Italia, ma salendo fino in cima alla torre si arriva a dominare il territorio da 1520 metri.

Il castello rientra all’interno del Parco Nazione del Gran Sasso e dei Monti della Laga, a ridosso dell’imponente catena appenninica e ai confini di Campo Imperatore, in una splendida posizione panoramica che domina sulla Valle del Ticino e sulla Piana di Navelli.

Sentinella di pietra fino all’Adriatico

Rocca Calascio scorcio del borgo

Imponente ma allo stesso tempo dalle forme eleganti e aggraziate, Rocca Calascio è costruita in pietra bianca a conci squadrati, con un maschio centrale più antico, una cerchia muraria merlata e quattro torri angolari a base circolare fortemente scarpate.

Nella funzione di torre di avvistamento isolata, viene citata per la prima volta in un documento del 1380 ma il maschio centrale risale probabilmente all’anno 1000. Ottimale come punto di osservazione militare era in grado di comunicare con altre torri e castelli vicini fino al mar Adriatico, mediante l’uso di torce nelle ore notturne e un sistema elaborato di specchi e collegamenti ottici durante le ore del giorno.

Storia e ricchezza

Rocca Calascio una via del borgo

Le attuali forme del castello risalgono invece al 1480, quando Antonio Piccolomini fece innalzare, intorno al torrione originale, altri 4 eleganti torri e la cinta muraria intorno al piccolo borgo sottostante, ricostruito dopo il terremoto nel 1461. La baronia all’epoca poteva contare su ingenti fonti di reddito. In primis la pastorizia: sembra che nel 1470 possedesse 90.000 pecore e fornisse lana pregiata “carapellese” anche a città come Firenze. Inoltre alla transumanza: entrando a far parte del dominio Aragonese era infatti stata istituita la “dogana della mena delle pecore in Puglia” che portò ricchezza e un notevole sviluppo.

Il Castello e il borgo medievale furono distrutti e abbandonati dopo il terremoto del 1703 quando gli abitanti si spostarono più in basso costruendo l’attuale paese. Il castello fu oggetto di restauri tra il 1986 e il 1989.

La chiesa Bramantesca

Oratorio di Santa Maria della Pietà -Rocca Calascio

Ma la Rocca di Calascio deve attribuire parte della sua suggestione anche ad una solitaria cappella che sorge non distante. Si tratta della chiesa della Madonna della Pietà risalente al XVI – XVII secolo. La chiesa è a pianta ottagonale con lati di 5,50 metri e facciata in stile Barocco oltre a copertura a volta. Fu costruita a fine ‘500 e inizi ‘600 dai pastori come ringraziamento alla Madonna, dopo che i soldati di Piccolomini avevano vinto in battaglia e respinto, un gruppo di feroci briganti proveniente dal vicino Stato Pontificio per occupare i territori.

Come arrivare

Rocca Calascio particolare del borgo

Con la macchina occorre parcheggiare al paese di Calascio, un tipico borgo montano con case in pietra, vicoli e scorci caratteristici. La rocca è raggiungibile a piedi in circa 30 minuti: sono circa 3 chilometri ma il dislivello di circa 280 metri è notevole. Oppure in alta stagione è disponibile a pagamento il servizio navetta. Scesi dalla navetta c’è ancora qualche minuto a piedi da fare e si attraversa l’antico borgo medievale abbandonato dopo il terremoto, oggi recuperato in parte, dove è aperto qualche piccolo negozio e bar.